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Competenze chiave nel lavoro, guardando al 2030? Presenti, in Umbria!

Immagine del redattore: Lisa ProiettiLisa Proietti

Aggiornamento: 2 ore fa

La bellezza di un territorio a matrice green, l'individualismo di un popolo che lo vive, lo scarto temporale delle nuove direttrici di sviluppo ESG (Environmental, Social, Governance) nel trovare uno spazio di manovra in un insieme così complesso: questi sono 3 elementi caratteriali evidenti ad una lettura in superficie dell'Umbria che poco comunica, però, in termini di peculiarità dei suoi 'n' ambienti e comunità riservati per Storia e funamboli tra Tradizione e Innovazione.


Nel nostro essere funamboli riservati, affrontiamo il cambiamento, muovendoci tra Passato e Futuro, preferendo vivere un Presente a misura d'uomo; in questo presente - seppur a tratti "estraneo" dalle attuali connotazioni globali - si collocano saggiamente alcune delle competenze nevralgiche per concorrere alla costruzione delle nuove architetture identitarie, intersettoriali, dell'attuale mondo del lavoro.


In centri di piccole o medie dimensioni è prassi fare bilanci a breve o medio termine, sia a matrice personale che professionale, per attestare e garantire alla collettività al contorno i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati; in questo senso, per me, è stato un potente mentoring "camminare accanto", in queste ultime 12 mensilità, all'intraprendente governance dell'amico e collega Massimo Goretti, investitore responsabile nella sua Umbria.


Massimo, "portavalori" di tradizioni autentiche e pioniere di cambiamenti necessari, ha scelto di restare... e creare nuove opportunità di lavoro dove non c'erano, ri-attivando e promuovendo anche ecosistemi (minori) compartecipi a vario titolo.


Rispetto alle competenze chiave nel lavoro guardando al 2030, anche lui, come me, sostiene:

  • Pensiero creativo,

  • Motivazione e Autoconsapevolezza,

  • Curiosità e Apprendimento continuo.


"Il micro sta nel macro..." ci dicevano al liceo; la risultante è che il nostro "credo" è oggi un agire cosciente, aggiornato e inclusivo, arricchito di personali esperienze di vita trasmesse ai nostri interlocutori, primo embrione di un'empatia vicendevole, basilare per l'individuazione di soluzioni efficaci, oggettive e al tempo stesso etiche.


Pensiero analitico (Capacità di esaminare problemi e informazioni in modo logico e strutturato, scomponendo le parti e individuando collegamenti, per trarre conclusioni fondate) e Corredo umano, infatti, in ambito manageriale, possono permettere di scomporre problemi complessi in componenti più semplici per avanzare correttamente, anche rispetto al proprio sistema valoriale.



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